domenica 9 aprile 2017

Quello che Zeland afferma ...

Quello che Zeland afferma, in sostanza, è che l’Universo si muove già verso la miglior realizzazione della tua vita; il tuo obiettivo è restare in equilibrio armonico con il mondo circostante e la tua esistenza scorrerà facilmente e piacevolmente (cosa certamente più semplice a dirsi che a farsi, ma Zeland offre dei suggerimenti specifici per arrivarci). A volte ci sarà da aggiustare un po’ il tiro, come una barca che si lasci trasportare dalla corrente può dare dei colpi di remo per aggiustare ogni tanto la sua posizione, ma non serve remare contro corrente. La cosiddetta Corrente delle Varianti (che a me ricorda molto il concetto del “Flusso del Tao”) ti porterà nel miglior settore possibile.

Affinché questo possa avvenire, c’è da vigilare sullo stato di unità di ragione ed Anima, cioè sull’orientarsi solo su ciò che interiormente ti fa sentire bene, ti fa gioire e vibrare e che anche la mente considera essere una cosa buona per te. Al fine della sopravvivenza (sia economica che affettiva) spesso ti trovi in compromessi molto poco soddisfacenti e fai cose più frustranti che appaganti… non si tratta di tagliare bruscamente i ponti con tutto ciò, ma di iniziare da subito a cambiare rotta. Come una musica sfuma in un’altra nelle mani sapienti del DJ, così la tua vita può mandare in dissolvenza il passato e manifestare qualcosa di completamente nuovo.

Anche se all’inizio non hai alcuna idea di come potrà manifestarsi la tua nuova realtà, mantenendo la giusta focalizzazione interiore appariranno le giuste circostanze da cogliere (e se ti manterrai allineata/o con il tuo intento, al momento giusto ti verrà naturale farlo).

Da dove deriva un potere così grande? Semplicemente da come è strutturata la realtà stessa!La realtà è uno specchio, il mondo interiore (che tanto bistrattiamo) è l’immagine primaria, mentre il mondo esteriore è il riflesso. Ha senso arrabbiarsi con ciò che viene riflesso o ha più senso impregnarsi a modificare progressivamente l’immagine interiore affinché poi il riflesso gli corrisponda? Comprendo bene come una simile affermazione possa apparire un po’ folle in una cultura come la nostra, sostanzialmente materialista, ma si tratta di sperimentare praticamente i principi del Transurfing per essere in grado di verificarne da soli la veridicità.



La realtà è uno specchio, all’esteriore si manifesta solo ciò su cui portiamo attenzione all’interiore.

Il primo requisito è “ricordare”. Ricordare che viviamo in una sorta di “sogno materializzato” e che è possibile cambiare tale sogno se ci manteniamo in uno stato di lucidità e consapevolezza.

Poi si tratta di identificare e mantenere nella visualizzazione interiore quello che Zeland definisce“diapositiva del fine” cioè il quadro dinamico di come vorresti la tua esistenza (o un aspetto di essa). Un quadro in cui tu sei protagonista e in cui devi percepire bene le emozioni che genera; è importante immergerti in esso tutti i giorni. Con l’abitudine di scrivere ogni mattina cosa vorresti realizzare e ogni sera quali eventi della giornata ti sembra che ti abbiano portato o avvicinato ai tuoi obiettivi, puoi applicare una focalizzazione positiva ed efficace su di essi. Questo è il metodo che ha consigliato lo stesso Zeland durante la sua prima apparizione al pubblico, fatta a Milano il 6 aprile 2013, e secondo lui già da solo potrebbe bastare.

Per rendere il tutto veramente efficace c’è da abbattere l’importanza interna (dare troppa importanza all’immagine di sé) ed esterna (dare troppa importanza alle altre persone o agli eventi). Anche questo non è così semplice da mettere in pratica, ma è facile capire che le cose, le situazioni e le persone non hanno un’importanza oggettiva, in sé, ma solo soggettiva (persone diverse attribuiranno un’importanza diversa alla medesima cosa) e l’essere il più fluidi, sereni e naturali possibili nell’affrontare una qualsiasi questione permetterà di gestirla al meglio.

Nella mia esperienza giovanile di volontario di Pubblica Assistenza ho impresso nella memoria un medico che affrontava qualsiasi emergenza con un una tale pacatezza che metteva calma in tutta la squadra e faceva riuscire al meglio ogni intervento, al contrario quando il medico di turno era il primo ad essere ansioso ed agitato creava un clima terribile e tutto diventava molto più difficile… questo mi ha insegnato che anche nelle emergenze più gravi si può abbattere il senso di importanza! Zeland dice: “abbatti l’importanza interna ed esterna e vedrai che muro cadrà, l’ostacolo si auto-eliminerà ed il problema si risolverà da solo”.

A livello pratico ho verificato che questo è possibile facendo qualcosa di concreto nella risoluzione di un problema (piuttosto che rimuginare su di esso), condividendo il problema e facendosi supportare da amici ed eventualmente terapeuti, ridirezionando l’attenzione su altre cose e – soprattutto –applicando le tecniche di pulizia emozionale.


http://tuseiluce.altervista.org/blog/applicare-transurfing-zeland/


La via del Transurfer - https://faregruppo.blogspot.it

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